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ZATÈR (GLI ZATTIERI DEL PIAVE)

Gli Zatèr erano persone incaricate di costruire le zattere e poi portarle, navigando il Piave, fino a Venezia. Nei mesi da aprile a luglio, lungo il corso del fiume, vi erano diverse località che ospitavano gli zattieri.

La prima era Castellavazzo: da qui, tutte le mattine, gli zattieri andavano a piedi fino a Perarolo per costruire le zattere e poi scendevano la Piave fino al loro paese, dove rimanevano per la notte.

Dovete infatti sapere che Perarolo era il luogo in cui l’avventurosa discesa del Piave aveva inizio: qui migliaia di tronchi venivano bloccati da una speciale diga, detta cidolo; era poi possibile aprirla per permettere al legname di cominciare la sua corsa! Le altre “stazioni” di zattieri si trovavano a Ponte nelle Alpi, a Borgo Piave (l’antico porto fluviale di Belluno), Nervesa e Ponte di Piave. Gli zattieri scendevano il fiume in zattera ma poi dovevano tornare alle loro case, nel bellunese, facendo tante decine di chilometri a piedi!

Il lavoro dello zatèr è molto antico ed esisteva da ben prima della Repubblica di Venezia: in epoca romana le persone che facevano questo mestiere avevano un nome diverso e difficilissimo: dendrofori! A loro è dedicata una via a Belluno, proprio vicino a quella che era la loro strada, la Piave.

VENEZIA

La Repubblica di Venezia, o Serenissima Repubblica di Venezia, è stata la più importante delle quattro repubbliche marinare (le altre furono Genova, Pisa e Amalfi) che nel corso del Medioevo godettero in varia misura di fortuna grazie alla loro abilità in mare.

La fortuna di queste repubbliche e soprattutto di Venezia è dovuta all’abilità nella navigazione e alla capacità di intraprendere scambi commerciali dei loro abitanti. Pensiamo ad esempio all’illustre mercante veneziano Marco Polo che nel libro Il Milione ci ha lasciato moltissime informazioni sulla Cina dei suoi tempi.

Venezia ebbe la sua fortuna grazie ai traffici commerciali con l’Oriente, da cui importava spezie e tessuti che rivendeva in tutta Europa. I proventi di questi traffici hanno permesso alla città di arricchirsi e ancora oggi vediamo negli splendidi palazzi la ricchezza che potevano vantare i nobili.

La Serenissima estese la sua influenza via mare a tutto il Mediterraneo e suoi emissari arrivarono fino in Cina, ma riuscì a penetrare anche nell’entroterra, come a Belluno ad esempio. Divenne talmente potente e si allargò talmente tanto che nel 1508 tutte le altre potenze dell’epoca, per cercare di fermarla, si riunirono nella Lega di Cambrai. Già nell’anno successivo, con la sconfitta nella battaglia di Agnodello, i veneziani dovettero ridimensionare le loro ambizioni sulla terraferma.

Nonostante questo, la Repubblica sopravvisse fino al 1797 quando venne sconfitta dai francesi di Napoleone Bonaparte che poi, con il trattato di Campoformio (un paese vicino a Udine) la diede all’Impero Asburgico. Venezia era entrata in crisi già da tempo, anche per il fatto che a partire dal XVI secolo altre potenze marinare erano sorte, come l’Olanda e l’Inghilterra, e importanti rotte commerciali puntavano ormai verso l’America.

La Repubblica di Venezia era comandata dal Doge, che risiedeva nel Palazzo Ducale, e veniva eletto dal Maggior Consiglio, un’assemblea di cui facevano parte i nobili della città. Pensate che questa assemblea ad un certo punto era formata da 1300 persone!

PALAFITTE

Le palafitte sono abitazioni costruite su piani sopraelevati per mezzo di pali, sul mare ma anche sulla terraferma (lagune, paludi).

Sono state utilizzate principalmente come protezione contro le inondazioni, ma servivano anche per tenere lontani i predatori.

Ci sono due forme predominati di palafitte lacustri: quelle costruite distanti dalla riva e quelle collegate alle sponde da altre palafitte. Intorno a queste vengono disposte delle linee di pali, interrotte da alcuni varchi per permettere il passaggio delle canoe.

Materiali utilizzati:

I materiali utilizzati per la costruzione di queste abitazioni sono: il legno, la paglia (per le capanne) o le canne da bambù.

Un po’ di storia e curiosità:
I più antichi resti di palafitte risalgono al periodo neolitico. Si svilupparono in tutta Europa, in particolare in Italia Settentrionale durante l’età del Bronzo. Con il tempo, grazie alle nuove tecniche di costruzione, le palafitte subirono delle trasformazioni, come per esempio l’utilizzo di pali più grossi e robusti. I pali, però, devono essere cambiati spesso per dare sicurezza all’abitazione e non marcire a causa dell’acqua.

GONDOLE

La gondola è la più importante e simbolica imbarcazione veneziana, icona stessa della città. Ad oggi è diventata una costosa attrazione turistica, ma in origine era una semplice barchetta ad uso domestico, utilizzata da ogni famiglia veneziana per spostarsi in città.

Le gondole antiche erano molto diverse da quelle che vediamo oggi affollare il Canal grande e il Bacino di San Marco.

Come tutte le barche lagunari, la gondola ha sempre avuto il fondo piatto per poter navigare anche con la bassa marea.

Solo nel XIX secolo assunse la sua forma più allungata, stretta e asimmetrica. Questo per permettere a un solo gondoliere di poterla manovrare con facilità.

La caratteristica fondamentale è, infatti la sua asimmetria detta “a quarto di lunga”, con il latro sinistro più largo di 24 cm rispetto a quello destro.

Storia:
La prima notizia della gondola risale ad un documento del 1094 mentre la prima immagine è quella che possiamo vedere nel capolavoro di Vittore Carpaccio (Gallerie dell’Accademia).

Curiosità:
La gondola viene costruita nello “squero”, un piccolo cantiere navale.
Lunghezza: 10,85 m
Larghezza: 1,38 – 1,42 m

Peso: 350 kg

ARSENALE DI VENEZIA

L’Arsenale di Venezia, che ancora oggi possiamo ammirare, era il luogo dove venivano costruite le imbarcazioni della Serenissima Repubblica. Come sapete, Venezia per secoli è stata una potenza navale, sia militare che commerciale. Quella potenza nacque proprio qui, all’Arsenale, in un enorme fabbrica dove migliaia di operai, gli arsenalotti, lavoravano, ognuno nell’ambito in cui era specializzato.

L’arsenale era costituito da edifici per la produzione delle varie parti delle imbarcazioni, da bacini d’acqua interni chiamati darsene dove stavano le navi, ma anche da magazzini per le merci e il legname. Infatti, era proprio all’arsenale che terminava la discesa delle zattere bellunesi e dei tronchi che era cominciata quasi duecento chilometri prima!

Ovviamente quello che veniva fatto nei cantieri era importantissimo per Venezia e proprio per questo l’arsenale era circondato da mura e vi erano delle porte sorvegliate per accedervi.

GALEE

La “Galèa” o “galera” era una nave militare e da commercio molto leggera (a remi e a vela) molto usata nel Mediterraneo per oltre tremila anni (dal basso Medioevo fino quasi agli inizi del XIX secolo).

Il nome “galèa” deriva dal greco γαλέoς (galeos), cioè “squalo”, perché la forma assunta in quell’epoca richiamava la forma del pesce.

La forma lunga (50 m) e stretta delle galee (6 m), ideale soprattutto in battaglia, la rendeva però poco stabile, e le tempeste e il mare grosso la potevano facilmente affondare: perciò il loro utilizzo era limitato alla stagione estiva, al massimo autunnale.

I combattimenti tra galee si risolvevano di solito in abbordaggi, nei quali gli equipaggi si affrontavano corpo a corpo.

Curiosità:
La vita a bordo di queste navi da guerra era molto dura. I rematori erano divisi a squadre che si alternavano con trini di 4 ore.
Quando usciva dal porto, una galera, aveva a bordo fra i 100 e i 300 soldati, mentre aveva fra i 30 e i 100 marinai e fra i 190 e 320 vogatori.
Inoltre era dotata di circa 150 remi, ciascuno dei quali mosso da un solo uomo e raggiungeva una velocità di circa 12 nodi.

FLUITAZIONE

La fluitazione è il trasporto di merci, di solito sulle zattere, e di legname lungo i fiumi. Far scendere le merci lungo un corso d’acqua era molto vantaggioso perché era un mezzo di trasporto economico e veloce e poteva permettere di portare grandi quantità di materiale. Dovete sapere che una volta il Piave aveva molta più acqua di oggi e questa soluzione è stata in voga fino ai primi decenni del 1900.

Con il progresso tecnologico, sono state create ferrovia e strade moderne, e la Piave ha avuto progressivamente sempre meno acqua, perché una parte viene ora usata per produrre energia elettrica

Con il passare del tempo, quindi, questo modo di trasportare le merci è andato in declino fino a scomparire del tutto.

Ma se vi piace immaginare di scendere con la fantasia lungo la Piave, fatelo pure!