Clicca sul termine per espandere la descrizione

FORO ROMANO

Nella civiltà romana, il Foro era la piazza principale di una città e il cuore pulsante della vita pubblica, dove si svolgevano gli affari politici, amministrativi ed economici.

Quando oggigiorno diciamo “Il Foro Romano”, ci riferiamo ad una precisa area archeologica di Roma ricca di resti di edifici e monumenti testimonianza del centro politico, religioso ed economico della Roma Antica.

LO STEMMA DI BELLUNO

Bisogna aspettare i Greci e i Romani per trovare delle costruzioni con un meccanismo più simile alle fontane che conosciamo oggi. Queste popolazioni creando una rete di acquedotti sotto la città riuscirono a portare l’acqua corrente (di fiumi o di laghi) direttamente in superficie attraverso le fontane, le quali poi la distribuivano a tutta la città. Erano fondamentali per gli abitanti perché nelle abitazioni private l’acqua corrente non c’era ancora. Nelle epoche successive, le fontane iniziarono a decorare i giardini, diventando anche complesse opere architettoniche fino ad arrivare al loro maggiore sviluppo durante il Rinascimento e il periodo Barocco.

GUERRE CAMBRAICHE

Quando si parla di Guerre Cambraiche, ci si riferisce alle invasioni che i popoli appartenenti alla Lega dei Cambrai compirono tra il 1508 e il 1516 ai danni della Repubblica di Venezia, con l’intento di limitarne l’espansione e il potere.

Ma da chi era composta questa lega interessata alla caduta delle Repubblica Serenissima?

Quasi tutte le maggiori potenze europee occidentali dell’epoca: il Regno di Spagna, il Sacro Romano Impero, il Regno d’Inghilterra, il Regno di Scozia, il Regno di Ungheria, il Ducato di Milano, la Repubblica di Firenze, il Ducato di Ferrara, il Ducato di Urbino, il Marchesato di Mantova e i cantoni svizzeri.

L’espansione di Venezia dava fastidio davvero a molti!

A Cambrai, una cittadina francese grande all’incirca come Belluno, fu stipulato un accordo segreto, proprio nell’anno 1508, che prevedeva di invadere militarmente Venezia per obbligarla a cedere i suoi territori e le sue ricchezze.